L’intelligenza artificiale riproduce gli stereotipi, anche di genere, che ritrova nelle società. È importante quindi analizzare e de-costruire i processi di costruzione degli stereotipi che rischiano di condizionare la tecnologia e, attraverso essa, la realtà. Le nuove tecnologie possono aiutare in diversi campi a migliorare lo stile di vita – pensiamo allo smartworking (quello vero che aumenta le libertà di lavoratrici e lavoratori) o all’utilizzo in ambito sanitario – ma nelle tecnologie sono insiti dei rischi collegati alla nostra privacy e alla mancanza di etica nell’analisi dei dati.
Questi sono solo alcuni dei concetti trattati nelle tre intense giornate del Festival di Informatici Senza Frontiere che si è svolto da giovedì 21 a sabato 23 ottobre 2021 a Rovereto. D come digitale ha affrontato contenuti cruciali legati all’impatto che l’innovazione ha sulla società e sul suo sviluppo, con un taglio tutto al femminile.
In 30 talk ricercatrici e scienziate, professoresse, giornaliste, filosofe, imprenditrici ed esperte di informatica ha gli esperti idee sugli studi in corso e spunti per nuovi approfondimenti.nno parlato anche di empowerment femminile, utilizzo dei big data, didattica a distanza, deep fake, internet africana.
Incontri brevi capaci di dare strumenti ai meno esperti per orientarsi nel mondo delle nuove tecnologie e per
Tra il pubblico, oltre a curiosi, giornalisti e addetti ai lavori molte giovani studentesse arrivate da tutta Italia grazie anche alle borse di studio messe a disposizione da AUSED – Associazione tra Utenti di Sistemi e Tecnologie dell’Informazione – che ha voluto sostenere la partecipazione proprio a quel target che questa edizione del festival mirava a ispirare con buoni esempi.
A corollario degli incontri e dedicati a un pubblico ancora più ampio si sono stati: la mostra Sensoltre – in biblioteca civica “G.Tartarotti” – che ha proposto una serie di percorsi multisensoriali, oltre la vista, tra quadri tattili da ascoltare con tecnologia NFC, il documntario Picture a Scientist che celebra l’esperienza e l’impegno delle ricercatrici che stanno scrivendo un nuovo capitolo nella storia della scienza, e lo spettacolo teatrale The Mountain messo in scena dalla compagnia spagnola Agrupación Señor Serrano, che ha portato sul palco una rete di idee, storie, immagini, azioni e concetti: materiali, dispiegati in strati che si mescolano creando connessioni inaspettate. Un’esplorazione ad alto contenuto tecnologico sul mito della verità.
Bella novità dell’edizione 2021 è stata media partnership con Rai Radio 3 che ha seguito il festival raccontandolo sui loro canali e in particolare su Radio3 scienza è il quotidiano scientifico di Rai Radio 3, in diretta dal lunedì al venerdì dalle 11.30 alle 12.00, riascoltabile e scaricabile dal sito e dall’app Rai Play Radio.
Questa partnership va a unirsi a quella con Luca Sossella editore e cheFare – agenzia per la trasformazione culturale – che dall’estate hanno indagato le direzioni che sta prendendo il ruolo cultura digitale nella società contemporanea: il risultato sono una serie di articoli che spacchettano questo macrotema e analizzano i rapporti e gli approcci che stiamo avendo con quest’entità, sempre più presente nella nostra quotidianità. Un percorso di avvicinamento al festival con una serie di approfondimenti, dialoghi, recensioni che è diventato ora D come digitale: quaderno che Luca Sossella editore ha curato per raccontare i temi del festival, dialogando con alcune relatrici e raccogliendo spunti, approfondimenti, riflessioni.
Il quaderno si può scaricare qui:
Da parte dell’associazione Informatici senza frontiere che ha organizzato il Festival in partnership con il Comune di Rovereto non resta che ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento: Impact Hub Trentino che lo ha curato, Provincia di Trento e Fondazione Caritro che lo hanno sostenuto, gli sponsor Capgemini, Var Group, UniCredit, Gruppo Dolomiti Energia, Generali Italia e Aused. Iprase, FBK, Mart e Azienda per il turismo Rovereto e Vallagarina che hanno collaborato e l’Università di Trento e Rai Per il Sociale che hanno dato il loro patrocinio.