Il futuro che illumina il passato: l’intelligenza artificiale e lo svolgimento virtuale dei papiri di Ercolano
Accartocciati, compressi e carbonizzati dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., i rotoli di papiro ritrovati a Ercolano provengono dall’unica biblioteca di epoca romana giunta fino a noi. Fin dal loro primo ritrovamento, a partire del 1752, ci sono stati innumerevoli tentativi di apertura e svolgimento di questi complessi libri antichi, con esiti più o meno efficaci e inevitabili danni materiali. Dai primi anni 2000, ogni approccio meccanico allo svolgimento dei rotoli ancora intatti è stato sospeso, in attesa che l’avanzamento tecnologico consentisse di realizzare il sogno di svolgere e leggere senza toccare. Oggi, grazie al lavoro ventennale di Brent Seales e a una competizione internazionale, la Vesuvius Challenge, è finalmente possibile rivelare il testo all’interno di un rotolo ercolanese chiuso. Ai papirologi il compito di leggerlo e interpretarlo.
Federica Nicolardi, ricercatrice di Papirologia – Università degli Studi di Napoli Federico II
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