Per un’IA al servizio della persona
L’avvento di modelli come ChatGPT ha generato grandi aspettative riguardo alle capacità dei sistemi di intelligenza artificiale, ma anche notevoli preoccupazioni sulla loro affidabilità, la tutela della privacy e le possibili applicazioni malevoli. Va promossa una comprensione reciproca tra macchine e persone, al fine di sviluppare sistemi di intelligenza artificiale che siano realmente al servizio dell’essere umano. Solo questo approccio permetterà di potenziare le capacità individuali delle persone grazie all’IA, raggiungendo risultati significativamente migliori rispetto a quelli ottenibili da persone e sistemi di IA che operano separatamente.
Andrea Passerini, professore al Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’informazione – Università di Trento, direttore Structured Machine Learning Group.
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