Intelligenza artificiale, comprendere le criticità e cogliere le opportunità
Nel momento in cui un computer sarà in grado di prendere delle decisioni importanti per la vita umana, chi potrà controllarlo? L’intelligenza artificiale è uno strumento utilissimo ma, allo stesso tempo, potenzialmente minaccioso. Chi si assumerà le responsabilità per le sue decisioni? E come è possibile essere certi che l’intelligenza artificiale non finisca per riprodurre e per moltiplicare gli eventuali pregiudizi dei suoi stessi creatori? Questo e altri spunti fanno parte dell’analisi delle criticità emergenti. Ma c’è un altro lato della medaglia: è quello delle opportunità.
L’AI viene utilizzata per migliorare, implementare e semplificare i processi produttivi, per favorire la guida autonoma e viene applicata con risultati sbalorditivi in medicina.
In prospettiva, il nostro obiettivo dev’essere quello di collaborare con l’AI, non di esserne sottomessi. Per questo è necessario imparare a usare le macchine che imparano. Come riformare il sistema in modo che ciò avvenga? Andando oltre la separazione netta fra materie scientifiche e umanistiche che abbiamo ereditato dal Novecento e puntando su una scuola/università (ma anche ricerca) con un forte carattere interdisciplinare, che si basino su una cultura a 360°.